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giovedì 30 ottobre 2014

L'entusiasmo di Basile, allenatore Pulcini 2005: «Se a fine allenamento i ragazzi si sono divertiti, torno casa felice»

Alfonso Basile
L'entusiasmo di mister Basile, allenatore dei Pulcini 2005 della Folgore: «Se alla fine dell'allenamento i miei ragazzi si sono divertiti, allora posso tornare a casa felice»

È giunto alla Folgore carico di entusiasmo e voglia di fare, e con il desiderio di mettersi nuovamente in gioco per la "causa" viola. Alfonso Basile, dopo l'esperienza a Cepagatti, a partire da quest'anno è stato scelto come allenatore dei Pulcini 2005: «Sono davvero contento e orgoglioso di aver ricevuto questa opportunità da parte della società, poiché a Sambuceto mi sento a casa».
Basile è rimasto infatti sin da subito piacevolmente colpito dall'ambiente della Folgore: «Sono arrivato qui da poco più di un mese, ma posso dire di aver trovato un grande ambiente, per il quale non posso che spendere parole positive. Sin da subito - aggiunge l'allenatore - ho ricevuto un'ottima accoglienza da parte di tutti. Ho trovato delle strutture all'avanguardia e uno staff di persone altamente qualificate che ruotano attorno a questa società. Se il "buongiorno" si vede dal mattino, allora posso star certo che mi troverò bene in questa mia nuova avventura».
Gli stimoli per gestire i ragazzini nati nel 2005 non sono certo mancati al mister nella sua scelta, e ciò è stato supportato anche da un particolare aspetto rilevato tra i suoi "pulcini" sin dal suo arrivo: «Ho trovato un gruppo davvero molto educato, quindi gli stimoli si sono automaticamente raddoppiati. Con l'aiuto dei genitori e il mio contributo credo che potremo fare qualcosa di costruttivo con i ragazzi».
L'allenatore è inoltre pronto a delineare il proprio "compito" nel settore dei Pulcini 2005: «Attraverso gioco e divertimento cerco di dare loro un'educazione sportiva, e anche alcuni semplici "fondamentali" del calcio. Inoltre - aggiunge Basile - cerco di far capire ai miei ragazzi che il rispetto delle regole è molto importante, e che è proprio imparando questo che si diventa "uomini"».
L'educazione e la crescita attraverso la pratica dello sport sono quindi i concetti fondamentali per lo sviluppo dei giovanissimi atleti, ma per il mister assumono un valore particolare anche l'aspetto ludico e quello umano: «Se, al termine di un allenamento, noto che i miei ragazzi si sono divertiti, allora posso tornare a casa felice, perché sono certo di aver trasmesso loro qualcosa di positivo».
L'allenatore dei Pulcini 2005 della Folgore ci tiene infine a sottolineare il contributo fornito nel suo lavoro a Sambuceto da Daniela D'Amico, sua collaboratrice nella gestione dei ragazzi: «Lei è molto importante perché mi è di grande aiuto. Inoltre anche lei, come me, ama i bambini e lo sport, e quindi è un piacere per me averla come collaboratrice e poterci lavorare insieme».

giovedì 23 ottobre 2014

Camerano, allenatore Pulcini 2004: «Quest'anno ho notato un grande spirito di gruppo tra i ragazzi»

Vincenzo Camerano
Il giovane mister Camerano, allenatore dei Pulcini 2004 della Folgore, alla sua terza stagione a Sambuceto: «Quest’anno ho notato un grande spirito di gruppo da parte dei miei ragazzi»

Pur essendo molto giovane d’età, è uno dei tecnici con maggior “esperienza” in quel di Sambuceto.
Vincenzo Camerano, classe 1991, è infatti giunto al suo terzo anno di militanza alla Folgore, e quest’anno ricopre il ruolo di allenatore della categoria Pulcini 2004 in casa viola. 

Un rapporto, quello con la società di Sambuceto, duraturo e molto profondo (condito anche da una breve parentesi nelle vesti di giocatore della prima squadra della Folgore nel 2013), come sottolineato dallo stesso Camerano: «Mi sono trovato bene sin da subito perché qui c’è un ambiente ideale, “tranquillo” e senza grandi pressioni, e con una società sempre disponibile».
La stagione da poco iniziata ha anche portato alcune importanti novità per quanto concerne lo staff tecnico dei Pulcini della Folgore: «Quest’anno ho l’onore di essere affiancato, nel mio ruolo, da due nuove e importanti figure. Si tratta di Daniela D’Amico, che collabora con me nella gestione dei ragazzi, e di mister Antonio Lancioni, che svolge anche un ruolo di “supervisione”. A tal proposito – prosegue mister Camerano – non posso che essere grato alla società per avermi dato l’opportunità di avvalermi di due persone di grande valore come loro, e che contribuiscono con grande umiltà e dedizione ad aiutarmi nel lavoro coi ragazzi».

E proprio sul “lavoro” da svolgere con i Pulcini nati nel 2004, Camerano sembra avere le idee molto chiare: «Quello che cerco di trasmettere ai miei ragazzi è l’idea di “divertimento” quando si gioca. Prima di scendere effettivamente in campo, però, bisogna apprendere e fare proprie delle nozioni fondamentali, come l’educazione e il rispetto verso i dirigenti, i tecnici e soprattutto nei confronti degli avversari. A livello tattico – aggiunge l’allenatore – cerco di trasmettere qualche “nozione”, principalmente sulla posizione da assumere in campo, ma ciò che mi interessa principalmente è l’aspetto “sociale”, relativo alla crescita dei ragazzi: il rispetto per tutte le figure nei loro rispettivi ruoli, e per coloro che, durante una partita, rappresentano gli “avversari” in senso sportivo, sono i valori principali e imprescindibili durante tutti gli allenamenti e le partite».
Gli stessi concetti, per mister Camerano valgono anche all’interno di uno spogliatoio, e nel rapporto che si instaura tra gli stessi ragazzi: «Un’altra cosa sulla quale punto molto è il concetto di “gruppo”. Alcuni dei ragazzi che alleno sono con me da diversi anni, e nel corso del tempo ho apprezzato proprio la loro crescita nello “spirito” di gruppo. In più, devo dire che quest’anno sono rimasto positivamente impressionato dal grande rispetto reciproco che i miei ragazzi hanno tra loro. Si tratta di un parametro davvero importante – conclude Vincenzo Camerano – perché ciò li porta, in maniera quasi naturale, a essere anche più veloci nell’apprendimento e più “pronti” e ricettivi durante gli incontri e gli allenamenti».

venerdì 17 ottobre 2014

Le parole di Di Matteo e Bordignon, tecnici degli Esordienti

Fabrizio Di Matteo
Gli allenatori degli Esordienti della Folgore, al loro secondo anno a Sambuceto, illustrano la loro idea di calcio e di “crescita” dei ragazzi.
 

Entrambi “provengono” dal mondo del calcio a 5, e da qualche tempo hanno deciso di mettere a disposizione del Settore Giovanile della Folgore Sambuceto il loro bagaglio di esperienza e le loro competenze. Fabrizio Di Matteo e Andrei Bordignon, rispettivamente allenatori degli Esordienti 2002 e 2003 della Folgore, hanno da poco iniziato la loro seconda stagione a Sambuceto. Di Matteo, dopo aver iniziato la propria carriera nel futsal, è passato a tutti gli effetti al calcio a 11 e, dopo diverse esperienze, tra le quali quella alla Torre Alex di Cepagatti e alla Fater, è approdato alla società viola: «A Sambuceto ho trovato un ambiente nuovo e positivo. Qui c’è voglia di fare bene e di costruire qualcosa di importante per il settore giovanile. Coltiviamo infatti l’ambizione  - aggiunge il mister – di diventare un vero e proprio “punto di riferimento” per il territorio».
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il pensiero di Bordignon che, parallelamente agli impegni, come giocatore, con il Città di Montesilvano Calcio a 5, ha intrapreso la carriera di allenatore degli Esordienti 2003: «Sono contento di far parte di una società come quella della Folgore, che nutre grandi ambizioni e che ha molta voglia di crescere.

Andrei Bordignon

Già dallo scorso anno – svela il difensore italo-brasiliano, che vanta diverse presenze anche con la Nazionale Under 21 azzurra – ho notato numerose cose positive e che sono migliorate nel volgere di poco tempo. Poi, a livello di impianti, abbiamo la fortuna di poter sfruttare senza dubbio strutture tra le migliori della zona, il che ci fornisce un ulteriore vantaggio e stimolo per rendere al meglio».
Il giovanissimo mister Bordignon, classe 1987, è pronto a spiegare con estrema chiarezza come il futsal si possa conciliare in maniera quasi naturale con calcio a 11: «Molti dei calciatori che sono arrivati a livelli altissimi provengono dal mondo del calcio a 5; ne sono un esempio, tra gli altri, campioni del calibro di Neymar e Ronaldinho: entrambi sono partiti dal futsal prima di approdare su un manto erboso. Sul “parquet” gli spazi sono minori e di conseguenza c’è molto più “contatto” con la palla. Si impara quindi molto a livello tecnico – aggiunge mister Bordignon – e si cresce più rapidamente come calciatori».
I due tecnici sono pertanto pronti a trasmettere le proprie competenze acquisite nel corso degli anni ai ragazzi più piccoli, ma entrambi sono concordi sulla priorità dell’aspetto “sociale” rispetto anche a quello meramente “agonistico”: «L’aspetto basilare che cerco di trasmettere ai miei ragazzi – ci tiene a chiarire mister Di Matteo – è quello relativo alla loro “formazione”. Crescita e sviluppo dei giovani sia dal punto di vista sportivo che umano sono le basi da cui partire; l’aspetto agonistico viene dopo. Nella mia ottica il calcio rappresenta una sorta di “palestra di vita”, utile per i giovani sia dentro che fuori dal campo». Gli fa eco Bordignon, che aggiunge: «Mi piace moltissimo lavorare coi ragazzi, e poter insegnare loro qualcosa che io stesso ho potuto imparare quando ero piccolo, come il rispetto e l’amore per lo sport. A livello educativo – sottolinea l’allenatore – credo che il rispetto dei propri compagni, delle attrezzature, e in particolare di sé stessi sia prioritario anche nei confronti del calcio stesso. Vorrei che i miei giovani iniziassero, attraverso lo sport e lo stare insieme, a diventare in qualche maniera “autonomi”, e cominciassero a sapersi “gestire” da soli, in un cammino di crescita personale fondamentale per la loro età».
L’aspetto tecnico e tattico risulta quindi secondario rispetto a quello umano per entrambi i mister, ma nulla, anche in quest’ambito, viene lasciato al caso: «L’idea è quella di dare ai miei ragazzi i primi “rudimenti” del calcio – dichiara Fabrizio Di Matteo – provo a insegnare loro come “stare in campo” e soprattutto li sprono a “decidere”: cerco quindi di far sviluppare in loro un “pensiero tattico” attraverso gli input che di volta in volta fornisco in allenamento».

venerdì 10 ottobre 2014

Daniele Centofanti, mister dei Giovanissimi: «Ho smesso di giocare per coltivare la mia passione: allenare»

Daniele Centofanti
Daniele Centofanti, mister dei Giovanissimi della Folgore: «Allenare è stato sempre il mio sogno, e lo sto coronando a Sambuceto. Il primo obiettivo è far crescere i ragazzi a livello umano e, di conseguenza, sportivo».

Sambuceto. Nonostante una brillante carriera da calciatore, alla soglia di soli trent’anni ha deciso di abbandonare il campo e di “appendere gli scarpini al chiodo” per dedicarsi alla sua grande passione, la panchina. Daniele Centofanti, ex centrocampista, tra l’altro, del Pescara (con cui ha esordito in Serie B), e di altre compagini abruzzesi con le quali ha ottenuto notevoli traguardi e promozioni, mettendo a segno diverse reti, dalla scorsa stagione ha scelto a tempo pieno il ruolo di allenatore: «Ho smesso relativamente “presto” di giocare perché il sogno allenare ha avuto il sopravvento su di me. Sin da piccolo, infatti – svela mister Centofanti – la mia più grande passione è stata quella di insegnare calcio e di vivere l’esperienza della panchina. Per questo devo ringraziare la Folgore, che lo scorso anno mi ha dato l’opportunità di trasformarla in realtà, affidandomi la categoria dei Giovanissimi».
A Sambuceto Centofanti ha pertanto trovato la propria dimensione, e quest’anno sta seguendo i ragazzi nati nel biennio 2000-2001. Un’esperienza, quella con la Folgore, che il mister analizza così: «Nella mia carriera posso dire di aver “girato” parecchio nel mondo del calcio in regione, e quindi non corro il pericolo di essere smentito se dico che quella di Sambuceto è una realtà come poche in Abruzzo. Qui ho trovato strutture meravigliose per gli allenamenti, una società disponibilissima sotto tutti i punti di vista, e un ambiente ottimo nel quale lavorare al meglio. Ovviamente la Folgore è una società che sta crescendo e quindi ci sono sempre margini per migliorare, ma le basi mi sembrano più che solide in ogni settore».
E proprio il concetto di “crescita” rappresenta uno dei pilastri fondamentali nell’idea di calcio, e non solo, che ha in mente Centofanti: «L’obiettivo principale che ci siamo posti a breve termine è quello di far crescere a livello umano i nostri ragazzi. La massima ambizione che abbiamo – annuncia l’allenatore dei Giovanissimi – è quella di educarli a livello umano e allo sport. La crescita a livello calcistico è pertanto una conseguenza rispetto a quella sociale. Poi, se riuscissimo ad abbinare questo obiettivo con le vittorie a sportive, potremmo dire di aver raggiunto quasi l’apice. Ciò che cerco di inculcare nei miei ragazzi, che si trovano in una fascia d’età molto delicata nella quale bisogna indirizzarli verso giusti valori, è che non è necessario “fare risultato” a tutti i costi, ma prima valutare altri aspetti più importanti». 

Mazzocco e Centofanti

Mister Centofanti, a partire da questa stagione, sarà inoltre affiancato da Enrico Mazzocco, che avrà il ruolo di collaboratore dei Giovanissimi della Folgore: «Devo fare un ringraziamento particolare a mister Mazzocco, che da quest’anno avrò l’onore di avere al mio fianco. Si tratta di una persona dotata di grande disponibilità e con notevoli doti umane e tecniche. Nonostante abbia già le capacità e la competenza per guidare un gruppo tutto suo di giovani calciatori – annuncia Centofanti – con grande umiltà ha scelto di mettersi a disposizione mia e della società, dopo le esperienze avute in Molise».  
Anche a livello prettamente tattico, l’allenatore dei Giovanissimi è pronto a esprimere il proprio punto di vista: «Con ragazzi di questa età risulta quasi “embrionale” parlare di schemi e di tattica, anche se stiamo cercando di trasmettere loro concetti come spazio, tempo, equilibrio e compattezza dei reparti. A livello numerico, – conclude Daniele Centofanti – posso affermare che la difesa a quattro sia comunque un punto fisso dal quale partire, poiché in tal modo si riescono a coprire bene tutti gli spazi e di conseguenza tutta la squadra risulta più equilibrata».

L'intervista con mister Lancioni, responsabile tecnico e allenatore Allievi

Antonio Lancioni
Mister Lancioni, un illustre passato come giocatore e allenatore, è pronto a portare la propria esperienza come responsabile tecnico e allenatore degli Allievi della Folgore: «Ai ragazzi cerco di trasmettere serietà e buon comportamento, valori imprescindibili così come quelli tattici»
 

Un glorioso passato in campo come mediano, con indosso le casacche, tra gli altri, del Chieti in Serie C e del Genoa in B, e un’altrettanto positiva carriera come allenatore, costellata di promozioni (come quella col Francavilla), e ottimi risultati nei settori giovanili di diverse compagini. Mister Antonio Lancioni, nuovo responsabile tecnico e allenatore della categoria Allievi della Folgore, ha quindi tutte le carte in regola per “guidare” i giovani ragazzi viola verso un futuro roseo a livello calcistico e non solo. Da quest’anno, infatti, mister Lancioni, che tra l’altro ricopre il ruolo di selezionatore FIGC per la provincia di Chieti per i settori Allievi e Giovanissimi, è entrato a far parte del Settore Giovanile della Folgore Sambuceto. 
Un nuovo incarico di grande responsabilità, dopo la recente esperienza a Casalincontrada, che Antonio Lancioni ha accolto con grande entusiasmo: «Qui a Sambuceto ho trovato un ambiente eccezionale, - sottolinea l’ex bandiera e capitano del Chieti – con un’ottima società e uno staff organizzato, valido e competente. Ovviamente c’è da lavorare molto, ma le prospettive per far bene ci sono tutte. Abbiamo tecnici in gamba, come Centofanti, Di Matteo e Bordignon, solo per citarne alcuni. In più, possiamo avvalerci anche della collaborazione di Gianluca Maraschio, che oltre a essere il bomber della prima squadra, ci aiuta molto anche con i più giovani».
Per quanto riguarda nello specifico la categoria degli Allievi, guidata direttamente da mister Lancioni, l’allenatore mostra le ambizioni della squadra per la stagione appena cominciata: «L’obiettivo è quello di vincere il campionato, che ci permetterebbe poi di disputare le competizioni a livello regionale nell’anno successivo. Sappiamo benissimo, però – ammette Lancioni – che si tratta di un campionato difficile e con molte squadre attrezzate e forti, che possono ambire alla vittoria, ma nutriamo questa ambizione e ce la metteremo tutta per raggiungere lo scopo. Abbiamo un hinterland importante attorno a noi, tra Pescara e Chieti, fatto di numerose realtà di grande spessore, ma vogliamo farci strada come società sana e tutti ci teniamo a far bene affinché ciò avvenga».
E proprio su quest’ultimo aspetto, quello relativo cioè ai “sani principi” da perseguire, Lancioni ci tiene a sottolineare che: «Serietà e comportamento sono due degli aspetti imprescindibili che cerco di inculcare nei miei ragazzi giorno dopo giorno. Secondo il mio punto di vista – aggiunge – queste rappresentano le cosiddette “basi”, nei confronti delle quali qualsiasi altro parametro diventa secondario».
Concetti semplici e chiari, quelli espressi dal responsabile tecnico, e che soprattutto abbiano una valenza anche al di fuori del campo, risultando utili per la “crescita” dei giovani anche a livello sociale.
Mister Lancioni però non si sottrae nell’analizzare anche le questioni prettamente tecnico-tattiche, e mostra di avere le idee chiare anche sul “credo” calcistico da insegnare ai propri ragazzi: «Lo schema tattico che prediligo è il 4–3–3, e mi piace che i miei giocatori in campo siano capaci sia di “offendere” che di difendere. Per questo – conclude l’allenatore degli Allievi – voglio educare i miei ragazzi affinché possano diventare dei giocatori completi, e che, in qualsiasi ruolo, sappiano attaccare e, all’occorrenza, tornare indietro a coprire».

Alfio Crisci: «Ecco le ambizioni e i programmi per la stagione 2014-2015»

Alfio Crisci
Il presidente Crisci delinea obiettivi e programmi nuova stagione : «L’ambizione è quella di superare quota 200 tesserati, e di puntare a un campionato di vertice con Allievi e Giovanissimi»

Una stagione con grandi ambizioni e prospettive: questo è, in estrema sintesi, l’auspicio della SGS Folgore Sambuceto per quanto concerne la stagione 2014-2015 appena iniziata.
E i “buoni propositi” per il nuovo anno sportivo giungono direttamente dal neo presidente della società, Alfio Crisci, al suo terzo anno in casa viola e al primo al vertice del Settore Giovanile: «Quest’anno puntiamo a fare il cosiddetto “salto di qualità”, e durante la stagione cercheremo di dire la nostra nelle principali categorie nelle quali saremo impegnati. Senza nulla togliere ai nostri avversari in senso sportivo, e alle blasonate realtà che ci circondano, – annuncia Crisci – coltiviamo l’ambizione di poter giungere ad alti livelli dimostrando che anche le cosiddette società “piccole” possono essere in grado di competere con quelle “grandi”».
E gli obiettivi del “numero uno” del Settore Giovanile della Folgore sono chiari e precisi: «La prima aspettativa per il 2014-2015 è quella di riuscire finalmente a superare la soglia dei 200 ragazzi tesserati, considerando tutte le categorie nel loro insieme».
Gli auspici del presidente Crisci sono anche per i relativi campionati nei quali saranno impegnati i giovani ragazzi viola: «Lo scorso anno abbiamo lottato fino all’ultimo per il secondo posto coi Giovanissimi e vinto la categoria Esordienti, ma in questa stagione proveremo a fare ancora meglio. L’obiettivo, in questo caso – annuncia il presidente – sarà quello di puntare a un campionato di vertice sia con gli Allievi che con i Giovanissimi. Vincere tali campionati ci permetterebbe, nell’anno successivo, di accedere all’ambita “vetrina” delle competizioni regionali, e sarebbe motivo d’orgoglio e di responsabilità per tutti i nostri giovani talenti».
E per raggiungere gli ambiziosi traguardi stagionali, la SGS Folgore ha allestito uno staff di prim’ordine, fatto di allenatori e istruttori qualificati in possesso di relativo patentino FIGC. «Tra le nostre file, solo per citarne alcuni, – annuncia Alfio Crisci – possiamo annoverare tecnici del calibro di Gianluca Pacchiarotti, preparatore dei portieri, con esperienze anche nel Pescara in Serie A, e attualmente detentore del record di estremo difensore più giovane ad aver esordito nella massima serie a soli 16 anni. Il ruolo di responsabile tecnico e di allenatore della categoria Allievi è stato invece affidato all’esperto mister Antonio Lancioni, anch’egli con un passato da calciatore tra Serie C con Spezia e Chieti, e serie cadetta con il Genoa. Il mister dei Giovanissimi è invece Daniele Centofanti, che in carriera ha indossato tra l’altro la casacca del Pescara, giungendo fino all’esordio in Serie B. Gli Esordienti saranno invece guidati da Fabrizio Di Matteo e Bordignon, mentre Pulcini e Piccoli Amici sono stati affidati, rispettivamente, a Camerano, Basile e Camplone».
 Infine, come novità assoluta per quanto riguarda il Settore Giovanile della Folgore, oltre a tutte le categorie giovanili con i relativi campionati federali, è stata introdotta la possibilità di tesserare i bimbi di 3 anni: «Grazie a una convenzione con l’ASI, Associazioni Sportive Sociali Italiane, a partire da questa stagione siamo pronti ad accogliere le “piccole stelle” che hanno compiuto il terzo anno di età.
Si tratta – conclude il presidente viola – di un’opportunità in più per tutti i genitori che desiderano far affacciare per la prima volta i propri figli al mondo dello sport e del calcio. Questa sezione sarà curata direttamente dalla nostra Daniela D’Amico». Lo staff tecnico del Settore Giovanile della Folgore lavorerà di concerto con quello dirigenziale, all’interno del quale quale figurano, tra gli altri, le signore Lorella e Lara, responsabili della segreteria; Luciano Stipani, come presidente, e i dirigenti accompagnatori Augusto Onesti, Ludovico Angelucci e Luciano Paolucci.