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venerdì 28 novembre 2014

Daniela D'Amico, esperienza e passione al servizio dei piccoli Tigrotti 2009-2011

Daniela D'Amico
Daniela D'Amico, responsabile "Tigrotti" 2009-2011 e collaboratrice dei Pulcini 2005 della Folgore: «Lo scopo principale è far divertire i bambini, puntando allo stesso tempo sull'educazione allo sport e alle regole»

In passato ha giocato per tre anni in Serie C di calcio a 5 a L'Aquila, da sempre lavora con i più piccoli nel settore sportivo, e attualmente insegna ai bambini. Daniela D'Amico, responsabile dei Tigrotti 2009-2011 e collaboratrice dei Pulcini 2005 della Folgore, incarna pertanto il "prototipo" della persona con il giusto mix di competenze sia a livello sportivo che nella gestione dei bimbi. Non a caso, quindi, dopo un anno di stage, a partire dalla stagione in corso, è stata scelta dalla società di Sambuceto per gestire il settore dei più piccoli  della grande famiglia viola, vale a dire i bambini nati tra il 2009 e il 2011. Un compito tutt'altro che semplice, data l'età dei bimbi, ma che la "misterA" D'Amico, così come affettuosamente la chiamano alcuni suoi bambini (trattandosi dell'unico "tecnico" donna della Folgore), carica di così tanto entusiasmo da farlo sembrare molto facile, così come si evince dalle sue stesse parole: «Sono davvero entusiasta del ruolo che la società mi ha assegnato quest'anno. La soddisfazione più grande che ho avuto è stata quella di unire le mie principali passioni, ossia lo sport e i bambini, al lavoro: è quanto di più gratificante possa capitare. La Folgore, in particolare nella persona di Alfio Crisci, ha creduto in me e mi ha dato subito fiducia, offrendomi questa bellissima opportunità, che ho colto al volo senza pensarci un istante».
La responsabile dei Tigrotti è pronta quindi a svelare anche un particolare "segreto" del suo mestiere: «Secondo il mio parere per allenare bisogna avere una vera e propria "vocazione". In tale ottica, allenare i bambini è una sorta di "doppia vocazione": ti deve piacere allo stesso tempo il calcio e anche stare con i piccoli. Bisogna infatti saper ascoltare i bambini - prosegue la D'Amico - avere curiosità e meravigliarsi delle loro meraviglie».

La crescita dei bambini sembra andare inoltre di pari passo con quella personale di chi è chiamato a gestirli, come sostiene la giovane coordinatrice della Folgore: «Il confronto continuo e costante con i bambini spesso mi aiuta anche a capire meglio me stessa. In molte occasioni cerco di comportarmi come una sorta di compagna "più grande", e di diventare "piccola" come loro per entrare nel loro mondo. La consapevolezza che loro vengono qui per divertirsi è uno dei presupposti dai quali parto, ma allo stesso tempo cerco di inculcare loro l'educazione allo sport e alle regole. Il rispetto dei ruoli è altrettanto importante, e in questo caso non posso che essere orgogliosa di avere di fronte un gruppo di bambini davvero molto educati.»
A livello pratico, sono inoltre diversi gli "stratagemmi" attraverso i quali è possibile agire sulla crescita e sullo sviluppo dei piccoli: «Cerchiamo spesso di responsabilizzare i bambini - spiega Daniela D'Amico - anche per quanto riguarda le stesse attrezzature a loro disposizione: l'obiettivo, in questo caso, è far sì che le sentano come "proprie". Allo stesso tempo, proviamo a coinvolgerli direttamente in piccoli "compiti", in modo tale che si sentano importanti e parte integrante in ogni contesto. La nostra più grande "vittoria" è quella di vederli uscire dall'allenamento con il sorriso, cercando di essere per loro dei punti di riferimento sui quali poter fare affidamento».

giovedì 20 novembre 2014

Novità - Corso di formazione per portieri con Gianluca Pacchiarotti: i dettagli e le parole dell'ex "numero 1" del Pescara

Gianluca Pachiarotti
Novità per il Settore Giovanile della Folgore: al via corso di formazione per giovani portieri con Gianluca Pacchiarotti, aperto sia ai tesserati viola che a quelli di altre società, per conoscere i segreti dei "numeri 1"

Grande novità dell'ultima ora per quanto concerne il Settore Giovanile della Folgore Sambuceto, riservata a tutti i giovani aspiranti "numeri 1" del futuro. Ogni martedì, dalle ore 16 alle ore 18, è in programma un nuovo corso di formazione per portieri, riservato a tutte le categorie, dai Piccoli Amici agli Allievi.
Il corso avrà come "formatore" una figura di prestigio, il cui glorioso curriculum rivela proprio il connubio indissolubile tra giovane età e ruolo del portiere, vale a dire Gianluca Pacchiarotti.
Il noto allenatore detiene infatti ancora oggi l'invidiabile record di portiere più giovane ad aver mai esordito in Serie A, all'età di soli 16 anni.
Da tre stagioni collaboratore della SGS Folgore come preparatore dei portieri, Pacchiarotti è pronto a illustrare con entusiasmo il nuovo progetto della società viola: «Abbiamo deciso di offrire questo nuovo servizio a tutti coloro che desiderano avvicinarsi a questo ruolo di grande responsabilità. La nuova iniziativa della Folgore - aggiunge l'ex estremo difensore del Pescara - non cerca di andare in concorrenza con nessuno, ma vuole essere una proposta aperta a tutti. Al corso di formazione possono infatti partecipare sia i tesserati della Folgore, che i giovani tesserati in altre società. Entrando nel merito del corso, si tratta di un'opportunità per avere un allenamento specifico, nell'ambito di un progetto di integrazione tecnica».
Pacchiarotti e i giovani portieri della Folgore

L'allenatore è inoltre pronto a delineare, grazie alla sua esperienza, aspetti, potenzialità, ed eventuali criticità riscontrabili nella fase di "formazione" di giovani portieri: «La prima cosa da considerare, soprattutto quando si parla di settori giovanili, è l'aspetto "ludico" del gioco del calcio. A ciò bisogna aggiungere che il ruolo del portiere è molto "delicato" e "particolare". Ciò che bisogna trasmettere - sottolinea Pacchiarotti - è quindi il divertimento nell'assumersi la responsabilità di fare il portiere. Non è detto, perciò, che chiunque possa diventare portiere. Ci vuole pertanto una preparazione specifica, poiché è un ruolo che ha molte "pressioni"».
Per Pacchiarotti è infine importante anche l'ambiente e l'aria che si "respira" facendo sport: «Sono al terzo anno a Sambuceto e posso dire di essere orgoglioso e molto soddisfatto di quanto ho visto, e del grande entusiasmo riscontrato nei miei ragazzi. In più la società mi ha messo a disposizione una struttura che è tra le migliori a livello regionale. Il progetto del corso di formazione per portieri rappresenta un modo per cercare di ottenere il massimo sotto il profilo di un allenamento specifico come quello dei "numeri uno". Si tratta però di un lavoro molto duro, che può avvicinare i giovani puntando sul loro entusiasmo. Può, infine, risultare molto utile anche sotto il profilo "educativo", uno degli aspetti che qui alla Folgore riceve massima attenzione».

giovedì 13 novembre 2014

Mister Maione, neo tecnico dei Piccoli Amici 07-08: «I bambini trasmettono una grande carica, mi diverto con loro»

Rino Maione
Rino Maione, nuovo mister dei Piccoli Amici 2007-2008, ultimo arrivato in casa viola, si è subito messo all'opera con grande voglia di fare: «I bambini mi danno una grande carica, e mi diverto molto con loro»

A livello rigorosamente cronologico, è l'ultimo arrivato nella grande "famiglia viola" di Sambuceto, ma ciò che colpisce sin da subito chiunque venga a contatto con lui sono il suo spirito di abnegazione e la grande voglia di mettersi in gioco. Rino Maione, dopo l'ultima esperienza come tecnico dei Giovanissimi a Ortona, a partire da questa stagione è stato scelto come nuovo allenatore dei Piccoli Amici 2007-2008 della Folgore.
Un nuovo incarico, quindi, sul quale è lo stesso tecnico a rivelare un particolare "retroscena": «Quest'anno sono alla mia prima esperienza con i più piccoli, dato che ho sempre avuto a che fare con ragazzi più grandi d'età, e quando ho ricevuto la proposta della Folgore, società del mio paese, Sambuceto, sono rimasto lusingato. All'inizio ho avuto qualche perplessità sul nuovo ruolo - svela mister Maione - ma le ho superate non appena ho visto il gruppo che avevo a disposizione. I bambini mi hanno sin da subito dato una vera e propria "carica esplosiva", e l'energia che hanno trasmesso mi ha immediatamente "irradiato": posso infatti dire che vederli all'opera mi diverte almeno quanto loro stessi, se non oltre».
La "spinta" dei bambini non è stato però l'unico fattore a determinare la scelta del tecnico: «Qui ho trovato grande organizzazione e un rispetto dei ruoli davvero esemplare. Ognuno svolge il proprio lavoro in sintonia e armonia con quello degli altri. Inoltre - aggiunge il mister dei Piccoli Amici 2007-2008 - alla Cittadella dello Sport abbiamo a disposizione una struttura che non ha bisogno di presentazioni, poiché le sue qualità sono sotto gli occhi di tutti».
Mister Maione e mister Lorenzo

L'allenatore si è quindi subito adattato al nuovo ruolo, del quale svela anche un piccolo "segreto": «Il presupposto dal quale parto in ogni allenamento è sicuramente quello del divertimento.
Cerco di far apprendere ai miei bambini gli schemi motori di base, ma a loro "insaputa", mascherati sotto forma di "gioco": attraverso il gioco possono imparare, divertendosi, alla stregua degli adulti. Entrando più nello specifico, l'attività principale è quella di far sviluppare le abilità tecnico-coordinative, comuni un po' a tutti gli sport; trattandosi di una scuola calcio, però, il tutto viene realizzato attraverso l'uso del pallone».
Dell'esperienza appena iniziata nella "sua" Sambuceto, mister Maione è rimasto piacevolmente colpito anche da altri aspetti tutt'altro che "secondari": «Qui c'è un ambiente sano e sicuro dove far crescere i più piccoli.
Oltre a ciò, ho trovato un gruppo di bambini molto educati e rispettosi delle regole e delle persone, e questo credo sia merito anche dei loro genitori.
Infine - conclude il tecnico - desidero ringraziare in maniera particolare il mister Lorenzo, che collabora con me nella gestione dei bambini».

giovedì 6 novembre 2014

Le parole di Camplone, allenatore Pulcini 2006 e Tigrotti 2010-11, al quinto anno nella "sua" Sambuceto

Alessio Camplone
L'allenatore dei Pulcini 2006 e Tigrotti 2010-2011, Alessio Camplone, e il concetto di "spogliatoio": «cerco di trasmettere ai bambini l'idea di gruppo e il rispetto reciproco e degli avversari»

Ha soli 24 anni ma vanta già un'esperienza pluriennale alla guida dei ragazzi del Settore Giovanile della Folgore. Anzi, si tratta di uno dei mister più "longevi" dello staff a disposizione della compagine viola. Alessio Camplone, allenatore dei Pulcini 2006 e collaboratore dei "Tigrotti" 2010-2011, è infatti giunto al suo quinto anno di militanza a Sambuceto nelle vesti di trainer. Una lunga esperienza quindi, che il mister cerca di riassumere così: «Sono da sempre legato a questa realtà, e mi inorgoglisce poter lavorare per la squadra del mio paese. Ho sempre amato il calcio, sin da piccolissimo, e ho anche iniziato come calciatore. Poi, però, ho dovuto abbandonare la carriera agonistica. Non avendo più la possibilità di giocare, - svela il mister - ho ricevuto la proposta di iniziare ad allenare e l'ho subito accolta con grande entusiasmo. Per me è stato davvero facile accettare, poiché sono riuscito a "trasformare" la mia più grande passione in un "lavoro"».
Camplone spiega anche perché ha colto al volo l'occasione di allenare i più piccoli: «Ho scelto i bambini perché mi piace mettermi in gioco e per me rappresenta un impegno di grande responsabilità. In più, stare a contatto con i ragazzini è bellissimo poiché, anche nel mio ruolo, non smetto mai di "imparare": ogni giorno, infatti, dai bambini si possono apprendere cose nuove, e sono loro stessi che trasmettono continuamente l'entusiasmo e la voglia di fare».
L'attuale allenatore dei Pulcini 2006 ha inoltre vissuto in prima persona tutti i cambiamenti che hanno riguardato il calcio giovanile a Sambuceto: «Nel corso degli anni sono cambiate molte cose, la maggior parte delle quali in positivo. Ad esempio - spiega mister Camplone - ho notato maggiore organizzazione e, da quando siamo diventati una scuola calcio qualificata a tutti gli effetti, e con tutte le categorie giovanili disponibili, anche il numero degli iscritti è aumentato sensibilmente. In più, posso dire di aver visto nascere e svilupparsi la Cittadella dello Sport, che ritengo un fiore all'occhiello per Sambuceto e non solo. Credo che si tratti di una delle migliori strutture della zona, e tra le prime in Abruzzo per tutti gli sport che "abbraccia"».
Una realtà ben strutturata, quella della Folgore, dove ciascuno ricopre un ruolo importante e ben definito, così come ci tiene a sottolineare Camplone: «A voler essere precisi, più che un "allenatore"mi ritengo un "istruttore". Il mio compito principale è infatti quello di insegnare ai miei bambini  a divertirsi e a imparare in un contesto sano e rispettando le regole».
Lo sport, e il calcio in particolare, per il giovane mister si conciliano in maniera quasi naturale con l'aspetto educativo dei più piccoli: «L'ambiente sportivo è, nella maggior parte dei casi, legato indissolubilmente al concetto di "gruppo": fare amicizia, sapersi relazionare con i propri compagni, e rispettare i vari ruoli, sono sicuramente prerogative importanti e utilissime nella vita di tutti i giorni».
Per esprimere meglio quest'ultimo pensiero, Alessio Camplone fornisce un ulteriore esempio molto calzante: «per quanto riguarda i miei Pulcini, sto lavorando molto sul cosiddetto "spogliatoio", inteso sia come luogo nel quale i bambini apprendono le prime nozioni per diventare "autonomi", che nell'accezione più ampia del termine, dove i ragazzi imparano a incitarsi tra loro, e a rispettare i mister e gli avversari anche attraverso il semplice gesto del "saluto" prima e dopo ogni allenamento o partita».
Infine, mister Camplone rivolge un pensiero particolare per un suo giovane collaboratore: «Lorenzo Onesti sta imparando le prime nozioni per diventare "istruttore", ed è davvero un ragazzo in gamba; mi dà una grande mano con i Pulcini 2006 e non posso che ringraziarlo per la grande pazienza che sta dimostrando di avere e per la voglia di fare e di apprendere rapidamente».